BILANCIO 2024 – scarica qui il bilancio sociale 2024
«Ci sono tre cose che ti fanno essere una persona giusta con gli altri. Aiuta’ chi te lo chiede senza sta’ a questiona’. Anda’ sempre al passo del più lento. E non lasciare indietro nessuno. Se li segui tutti e tre magari te becchi qualche sòla. Ma almeno quando crepi non finisci nello stesso girone di Margaret Thatcher». Zerocalcare
“Questo Mondo non ci renderà cattivi”. Con questo titolo, preso in prestito dalla serie Tv di Zerocalcare, ci piace iniziare il racconto di questo ventinovesimo anno della nostra Cooperativa Sociale Folias, presentando il Bilancio Sociale 2024 che viene da lontano, ma che è ancorato saldamente al qui ed ora.
I contenuti di questa lettera sono frutto di una riflessione collettiva, venuta fuori in un’assemblea accaldata e accorata in cui, con tutti i soci e le socie della cooperativa, abbiamo scambiato il senso, il sentire ed il vedere del nostro lavoro e del nostro impegno sociale e politico.
Ne è venuta fuori una sintesi che non chiude, ma che, come al solito, rilancia. È il tentativo di restituire voce, forza e visione a tutte le parole che sono emerse dal nostro “giro di tavolo” e che ora risuonano con maggiore consapevolezza dentro il nostro Bilancio Sociale, un bilancio che – come ogni anno – non si limita a misurare numeri, ma prova a misurare ciò che i numeri non possono dire: le vite, le fragilità, le relazioni, le fratture, le ferite, i successi e le speranze che come sempre sono progetti fragili ma concreti.
I numeri contano però, ed in questo bilancio ne troveremo molti, tanti e complessi.
Ne sintetizziamo alcuni per far capire la ricchezza e l’impatto sociale del nostro lavoro:
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siamo una impresa sociale che occupa stabilmente tra lavoratori dipendenti ed autonomi 64 persone,
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abbiamo gestito 30 progetti nell’area Comunità educante rivolti a bambini, adolescenti, famiglie e scuole, con focus su educazione, prevenzione del disagio, supporto alla genitorialità e contrasto alla povertà educativa;
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abbiamo gestito 23 progetti nell’area dell’Inclusione Sociale dedicati a adulti vulnerabili, disoccupati, migranti, persone con disabilità o problemi di dipendenza, con interventi di inserimento lavorativo, housing sociale, servizi per il lavoro pronto Intervento Sociale, mediazione interculturale e accoglienza;
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in collaborazione con la cooperativa Il Pungiglione, abbiamo animato e gestito un cinema di comunità che, attraverso gli eventi, ha rappresentato un’occasione di sensibilizzazione su temi sociali;
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abbiamo seguito e accompagnato in percorsi stabili e continuativi circa 7.000 persone, 900 nuclei famigliari e 2.000 migranti;
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abbiamo attivato collaborazioni territoriali con oltre 4.000 soggetti pubblici e privati del mondo profit e non profit,
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siamo stati attivi nelle provincie di Roma, Rieti e Viterbo;
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siamo una forza progettuale capace di attrarre risorse pubbliche (nazionali, regionali e fondazioni private) per migliorare l’offerta dei servizi sui territori in cui lavoriamo realizzando nel 2024 un investimento complessivo di circa 2.8000.000 euro di risorse generate dai nostri progetti
Nel 2024 abbiamo viaggiato – fisicamente e simbolicamente – dentro nuove geografie umane, incontrando le nuove povertà, la crescente precarietà esistenziale, il lavoro povero ed i bisogni primari e i diritti perduti e negati. Abbiamo ascoltato storie che ci hanno ricordato quanto il nostro ruolo non sia semplicemente quello di “erogare servizi”, ma di tenere accesa la scintilla della dignità e dell’utopia. Abbiamo lavorato nell’abitare, nell’accoglienza, nella formazione, nel lavoro, con le famiglie, con i migranti, con i giovani, nei territori. Ma, soprattutto, abbiamo abitato le relazioni.
È stato l’anno in cui sono nati e stanno crescendo tanti nuovi servizi gestiti da Folias in partenariato con altre cooperative ed in rete con i servizi sociosanitari. Servizi destinati alle famiglie, ai minori, alla salute mentale, alle povertà, a chi vive per strada, a chi cerca casa o cerca lavoro. Ed ogni nuovo territorio in cui ci siamo trovati per la prima volta ci ha mostrato ferite e contraddizioni con la necessità e l’urgenza di tessere, ricucire e tenere unite persone e istituzioni, nel far sì che i modelli di lavoro siano capaci di sporcarsi le mani e che più che prendere in carico le persone sia necessario prendersi carico con responsabilità della funzione pubblica del welfare.
Stiamo aiutando le persone a non arrendersi: il nostro lavoro deve essere la risposta “esplosiva” ad una realtà fatta di rassegnazione. Ci siamo resi conto anche dei nostri limiti: con difficoltà riusciamo a dare risposte alle persone che cercano lavoro. Facciamo fatica a dare risposte di senso, perché la realtà che ci portano le persone è molto peggiorata, perché la realtà del lavoro povero, sottopagato e poco dignitoso sembra sfuggire a chi conta solo i numeri per decantare successi e a chi ci chiede performance piuttosto che storie individuali.
Il nostro è un lavoro che non si rassegna. Non molliamo. Siamo “incazzati”, sì, perché il contesto è duro, perché le risposte da dare sono sempre più complesse, e a volte ci sentiamo impotenti, rallentati, bloccati da burocrazie, normative, tagli, disillusioni. Ma non rinunciamo a costruire alternative. Le nostre equipe hanno acceso spiragli e restituito bellezza anche dove sembrava impossibile trovarne.
Folias è anche questo: una galassia di umanità che non si piega. E anche se viviamo in un tempo anestetizzato, dove le tragedie del mondo (da Gaza alle povertà di prossimità) rischiano di scivolarci addosso, noi scegliamo di non voltarci dall’altra parte. Vogliamo che i nostri servizi restino strumenti di mobilitazione sociale e culturale, Vogliamo continuare a esercitare il nostro ruolo politico nell’incontro con l’altro, dentro e fuori i confini del nostro lavoro.
Il 2024 è stato anche un anno di “stanamento sociale”. Abbiamo rotto l’isolamento, aiutato le persone a riabituarsi alla socialità, ricostruito appartenenze e relazioni di fiducia. Alcuni nostri progetti hanno dimostrato che si può ancora generare comunità, bellezza, cura e mutualismo.
Ma non possiamo farlo da soli: serve un nuovo patto di corresponsabilità con i territori, le istituzioni, le famiglie, le persone, dobbiamo continuare a costruire reti vive dove la responsabilità è condivisa. Solo così possiamo reggere, solo così possiamo crescere.
Cosa ci aspetta ora? Ci stiamo interrogando sul nostro ruolo tra educazione, formazione, lavoro. Possiamo rafforzare alcuni progetti già esistenti, immaginarne di nuovi, allargare il perimetro della nostra azione dove la marginalità prende nuove forme. Dobbiamo scommettere ancora su percorsi che uniscano diritti, sogni, consapevolezza, competenze. E per farlo serve consolidare il nostro approccio: riflessivo, collettivo, visionario.
Non basta fare bene il nostro mestiere. Dobbiamo anche interrogarci sul come e sul perché lo facciamo. Abbiamo detto che la cooperativa deve essere un essere pensante. Allora, rafforziamo gli spazi di confronto, coltiviamo momenti di pensiero condiviso. Abituiamoci – e abituiamo chi lavora con noi – a riflettere, a pensare, a mettersi in discussione. Non possiamo accontentarci di “funzionare”, perché tutto intorno è costruito per non cambiare nulla. Viviamo in un periodo storico in cui pensiamo di essere efficaci ma non lo siamo, perché è tutto strutturato per non cambiare, né migliorarlo. L’universo nostro potrebbe essere uscire fuori dalle bolle delle nostre certezze ideologiche.
Chiudiamo allora questa riflessione con un invito e una promessa:
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L’invito è a non perdere mai di vista il senso politico del nostro lavoro sociale. Anche il gesto più piccolo, se fatto con consapevolezza e in connessione con gli altri, è un atto di trasformazione.
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La promessa è che continueremo a costruire, ad ascoltare, ad agire, a lottare. Con radicalità, con amore, con testardaggine. Come solo una cooperativa sociale sa fare.
Grazie a tutte e tutti per la forza che ci diamo insieme ogni giorno. Grazie a tutti i nostri compagni e compagne di viaggio delle Cooperative Sociali e delle Istituzioni con cui collaboriamo ogni giorno nelle differenze. Grazie alle persone raccontate dai nostri numeri e che ci ricordano ogni giorno il valore grande della dignità e della libertà.
Con la parola UTOPIA da costruire pezzo per pezzo e giorno per giorno iniziamo il nostro trentesimo anno di vita con l’auspicio di dar vita, 30 anni dopo l’accoglienza dei ragazzi e ragazze bosniache a Monterotondo durante la guerra, all’accoglienza le prossime estati, insieme alle famiglie dei nostri territori, di bambini e bambine di Gaza e da ogni parte del mondo dove la politica dei padroni della guerra ha seminato odio ed orrore. Questo pensiero non cambierà il mondo ma almeno ci permette di pensare che qualche cosa per la pace si possa sempre fare.
Buona lettura e buon viaggio
Il Presidente Coop Sociale Folias
Salvatore Costantino
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Put your head out of the window, let the good times roll…
Con l’invito che vi rivolgiamo a mettere la testa fuori e di lasciare scorrere i tempi buoni, vi presentiamo il Bilancio Sociale per l’anno 2023 della Cooperativa Sociale FOLIAS, e nel farlo quest’anno ci vogliamo mettere anche tutte le nostre facce in copertina.
Questa ventata di buon umore che traspare dal nostro invito e dai nostri sorrisi non deve sembrarvi inconsapevolezza dei problemi che affliggono la società e l’intero pianeta, ma piuttosto è postura positiva e attiva che semina speranza e che prova a unire, piuttosto che a dividere.
E’ speranza che per noi coincide con la nostra capacità di proiettare verso il futuro un progetto concreto che contraddistingue la vita umana.
Per questo, nonostante tutto, continuiamo a viaggiare sin dal 1996.
E il viaggio straordinario e irripetibile di questi 28 anni per Folias si inchina al passare del tempo, imbarca sempre buoni auspici e riparte verso l’orizzonte con sempre in mente l’idea di acciuffare l’infinito aggrappandosi come meglio si può alle maniche dei suoi sogni, delle sue utopie e dei suoi arcobaleni.
Intendiamo continuare a viaggiare nel futuro, percorrendo strade chiuse, sconnesse e scomode, facendo di Folias sempre di più un luogo luminoso, accogliente, caldo e sincero, ma senza dimenticare il dolore, la solitudine e le lacrime che urlano anche in silenzio per un mondo pieno di guerre, ingiustizie e diseguaglianze.
Questo mondo sospeso, oggi più che mai ha bisogno di memoria ma anche di respiro. E il respiro è cura. E la cura che vogliamo lasciare al mondo del nostro tempo è la memoria di essere stati tutti bambini e bambine e che quel bambino e quella bambina sono ancora in tempo per portare in salvo l’intera umanità.
Buona lettura!
Il presidente
Salvatore Costantino
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[Rapporto Sociale 2014 Folias]
[Rapporto Sociale 2013 Folias]
[Bilancio Sociale 2011-12 Folias]
[Rapporto Sociale 2011-2012 | La sintesi del Bilancio Sociale]



