GIORGIO CANALI e FAUSTO ROSSI – LA VITA IN FONDO AL CUORE

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SABATO 21 APRILE 2018 – ORE 21.30
@ Il Cantiere – Monterotondo Scalo (RM)
GIORGIO CANALI e FAUSTO ROSSI
LA VITA IN FONDO AL CUORE
Per la prima volta insieme sul palco, in una notte inedita e esclusiva

Dalle 20.30 open bar food & drinks

Ingresso a contributo – 5 euro
Evento fb: https://www.facebook.com/events/180473805910351/

Il Cantiere – Via Aldo Moro 18b – Monterotondo Scalo (RM)

In occasione della nuova rassegna di musica “WALK THE LINE – TORNA LA MUSICA CHE BRUCIA AL CANTIERE”, organizzata dalla Cooperativa Sociale Folias, Sabato 21 Aprile 2018, per la volta insieme sul palco due artisti immensi: Giorgio Canali e Fausto Rossi.
Due delle menti più ispirate e più fertili della musica alternativa italiana, sono oggi amati trasversalmente da generazioni diverse. Si distinguono entrambi per un’attitudine alla musica senza filtri fasulli, per una passione viscerale per la propria arte e per una poetica fatta di testi potenti e d’impatto e di visioni nitide e corrosive.

Nonostante la stima reciproca dichiarata e l’amicizia che li lega da tempo, sino ad ora non si sono mai ancora trovati a condividere uno stesso palco. Abbiamo pensato fosse venuto il momento.

GIORGIO CANALI

Musicista, produttore, autore, stretto collaboratore di numerosi gruppi italiani e stranieri, Canali è considerato una delle maggiori realtà del rock alternativo italiano, per qualità e carisma, testi lucidi e potenti e impatto sonoro.
I suoi lavori confermano la vitalità di uno dei più originali autori del panorama italiano, che sa coniugare con maestria, poesia e impegno sociale, sguardo acuto sui nostri tempi e passione viscerale.
Prima tecnico del suono in alcuni tour della PFM, dei Cccp Fedeli alla linea e dei Litfiba nel tour “Aprite i vostri occhi”, a inizio anni 90 si trasferisce in Francia dove collabora con i Noir Desire e produce tre dischi dei Corman & Tuscadu. Nel 1992 fonda il Consorzio Suonatori Indipendenti insieme ad altri ex membri dei CCCP Fedeli alla linea e poi, nel 2001, è ancora a fianco di Giovanni Lindo Ferretti nei PGR, sempre in veste di chitarrista.
E’ nel 1998, parallelamente all’esperienza dei CSI, che Giorgio Canali dà il via alla sua carriera solista, con l’album “Che Fine Ha Fatto Lazlotòz” (pubblicato in Italia da Sonica e distribuito in Francia con il titolo di “1000 Vietnam”), seguito nel 2002 da “Rossofuoco” (uscito per Gammapop), il primo dei suoi dischi pubblicati come Giorgio Canali & Rossofuoco. Entrambi gli album contengono canzoni scritte in italiano e in francese.
Il terzo album è invece “Giorgio Canali & Rossofuoco” (il cui titolo originario è però rappresentato dalla freccia disegnata in copertina), uscito nel 2004 per La Tempesta.
Nel 2007 è la volta di “Tutti contro Tutti”, sempre per La Tempesta, che contiene tra gli altri anche la versione italiana di un brano in francese già presente nel primo disco. Seguiranno “Nostra signora della dinamite” (2009), Il in cui il lato intimista si fa decisamente preponderante, Rojo (2011) e “Fatevi fottere ancora un po” sempre del 2011 (uscito in edizione limitata assieme alla biografia “Fatevi Fottere”).
Nel 2016 pubblica “Perle per Porci” da lui stesso descritto come “una specie di antologia del mio piccolo mondo musicale italofono.. canzoni che avrei voluto avere scritto io”. E tra queste include proprio “Buon anno” di Faust’O (Fausto Rossi).

Oltre che musicista e cantante, Canali negli ultimi anni ha svolto un’intensa attività di produttore – tra i dischi più famosi da lui prodotti l’omonimo esordio dei Verdena (1999) , “Sguardo Contemporaneo” di BUGO (2006) e il primo disco de Le luci della centrale elettrica “Canzoni da spiaggia deturpata” (2007).
Ha collaborato inoltre con gruppi italiani e stranieri quali Marlene Kuntz, nel loro album del 2000 ‘Che cosa vedi’, Noir Désir, Litfiba, Timoria, PFM, Yo Yo Mundi, Tre Allegri Ragazzi Morti, Virginiana Miller, Ulan Bator, Melt, Wolfango, Santo Niente, Macromeo, (P)neumatica, Quarta Parete.


FAUSTO ROSSI

Fausto Rossi, noto a molti come Faust’O, autore e cantante dal profondo sentire emotivo. Con il suo fare schivo di songwriter, sempre lontano da qualsiasi circuito mediatico, rappresenta una delle realtà musicali più stimate della nostra canzone con una storia, una carriera e un modo di affrontare il lavoro di musicista e autore, unici e inconfondibili. Artista capace di muoversi in ambiti diversissimi, dopo 40 anni di carriera, continua oggi a urlare con orgoglio ciniche verità e personali tormenti e a regalarci perle di una grazia spietata.

Fausto Rossi nasce a Sacile, in provincia di Pordenone ma la sua famiglia si trasferisce a Milano dopo pochissimo tempo. Fino alla metà degli anni settanta, immerso nella nuova musica inglese e nel primo punk americano, rimane praticamente scollegato dalla scena musicale italiana. Questa distanza risulterà poi evidente dal suo album d’esordio intitolato “Suicidio” della primavera del 1978.
Fausto Rossi inizia la sua carriera discografica con un nome d’arte, Faust’O, precorrendo in Italia la new wave italiana che, per almeno una decade, influenzerà gran parte della musica pop nostrana.
Dopo il primo LP, “Suicidio” (CGD), dissacrante, sarcastico e provocatorio, segue “Poco Zucchero”, 1979. Un disco fortemente “orientato”, che risente dei suoni e dei ritmi della New-Wave inglese.
Gli anni ottanta vengono inaugurati con l’album J’accuse, amore mio, seguito nel 1982 da “Out Now”, un disco essenzialmente strumentale e volutamente indirizzato a possibili nuove forme di “musica pop”. Nella primavera del 1983 Fausto pubblica “Faust’O”, che presenta un artista “cresciuto”: l’album, che si avvale ancora della produzione di Alberto Radius, è considerato il suo capolavoro.
Nel 1985 esce “Love Story”, sei tracks con strutture musicali “primitive” e primordiali quanto immobili. Di lì a poco le tracce “pubbliche” di Faust’O si perdono per alcuni anni, durante i quali l’artista dedica ben sette anni allo studio di tecnomusicologia e musica antica.
Fino al 1992. Anno in cui vede la luce l’album “Cambiano le Cose”; primo disco a nome Fausto Rossi. Strutture musicali e suoni creati dal computer, con ambientazioni reticolari che si ripetono in sequenza.
Nel 1995, viene pubblicato “L’Erba”, che segna un punto di non ritorno per la storia della musica italiana, con canzoni e suoni spiazzanti, perle luminose e terribili. Il disco si libera completamente delle macchine: sintetizzatori, computer e sequencer… Per Fausto Rossi è una specie di ritorno alle proprie origini musicali: nasce è un pop-rock “visionario”, filtrato attraverso vent’anni di personale evoluzione.
Inoltre, nel 1995, produce l’album “Lungo i bordi” dei Massimo Volume.
All’inizio dell’estate 1995 Fausto si trasferisce in collina in una casa isolata, in cerca di “silenzio”. Nella primavera del 1997 pubblica il nuovo CD, “Exit”. Le melodie, i testi, cantano la tristezza di un mondo visto trasfigurato, servita cruda.
Dopo questo lavoro, Fausto Rossi si ritira di nuovo dalla scena pubblica, rendendosi praticamente “invisibile”. Preparando con molta cura il suo rientro nel mercato discografico. Nel 2009 esce infatti il suo ultimo lavoro dal titolo “Becoming Visible”: un lavoro molto intimo, essenziale e scarno, composto da 8 nuove ballate, 8 piccole songs d’autore composte e cantate completamente in inglese. Nel 2010 pubblica l’album Below the Line e collabora con gli Egokid all’album Ecce homo (2011), e nel 2012 esce l’album Blank Times (Interbeat).

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