Valeria

Valeria

L’immagine che ho scelto a meglio rappresentarmi è l’immagine del mare agitato in una giornata molto nuvolosa ma con uno sprazzo di luce che fuoriesce dalle nuvole e adesso vi spieghero’ perché…

In questo lungo momento sospeso senza tempo che per me è iniziato il 13 marzo, diverse sono state le fasi emotive che sto attraversando pur se ricollegate tutte da un sottile filo rosso misto tra inadeguatezza, tristezza, preoccupazione, rabbia.

La primissima reazione che ho avuto è stata lo smarrimento, solo ed esclusivamente legato al lavoro e alla responsabilita’ che sento di avere nei suoi confronti e nei confronti della Cooperativa; questo credo perché inizialmente non era ben chiaro a cosa stavamo andando incontro e che si prefigurava come una breve pausa dalle normali attivita’ quotidiane..Lo smarrimento era dovuto al dovermi velocemente adeguare a lavorare da casa ed essere al massimo efficiente per poter rispondere alle innumerevoli richieste e alle innumerevoli scadenze che non conoscevano e non conoscono la parola pausa…allo smarrimento era legato un piccolissimo senso di frustrazione dovuto soprattutto alla lentezza con cui la mia testa rispondeva a quegli input..

Passati circa un paio di giorni, in cui ho capito che potevo farcela e sono partita come una vecchia macchina diesel,è subentrato un momento di esaltazione.. credo che l’esaltazione e l’adrenalina fosse strettamente collegata a tutti i messaggi che ci venivano dai mass media e dai social, parole come ce la faremo, arcobaleni, canti dai balconi, concerti improvvisati su facebook, l’esaltazione collettiva… e la mia esaltazione…

Mi sono imposta gli stessi ritmi come un soldato, sveglia allo stesso orario, lavoro ( da casa) nello stesso orario, stessa alimentazione controllata…felicita’ per restare a casa con la mia famiglia, con mia famiglia, mangiare pranzo e cena tutti insieme, giocare a pallavolo, a ping pong, fare lavoretti… mi dicevo .. “che bello! non è male e’ fantastico! Posso lavorare e, posso curarmi della mia famiglia.. e’ davvero fantatico..andra’ tutto beneeeee”

Si ! è fantastico se lo scegli tu, e soprattutto se puoi scegliere poi di poter fare altro…infatti poco dopo, quasi r

prima di pasqua… è arrivata…lei ….la fase calante..

Ho capito che non saremo piu’ usciti da casa….

Eccolo il senso di inquietudine che si aggira sempre nel mio animo ma di solito è molto piccino ma stavolta è enorme un masso rotolante, il nervosismo il senso di oppressione e la frustrazione…

Tutto cio’ è coinciso con l’inizio delle vere videolezioni di Lucrezia, la mia dolce bambina …con la testa dura come il marmo di travertino e un carattere forte che non ne voleva sapere di fare i compiti perchè è una bambina e ha molte risorse si, ma lei si è sentita in vacanza … fa la quinta elementare… li’ è iniziata la guerra… e un profondo sentimento di tristezza a vederla cosi’, li’ è anche iniziata la mia centesima attivita’ lavorativa mista tra maestra di quinta elementare senza speranza di successo e sergente americano dei marines…al momento in cui scrivo ( 29 aprile sono ancora piu’ la maestra elementare che i l sergente… anzi al sergente Lucrezia gli fa una bella sonora pernacchia…) inutile dire che collegate a questo sono iniziate le liti coniugali.. perchè è bello stare in famiglia tutti i giorni h 24 ma poi a un certo punto devi smettere….

Ho guardato con una certa ammirazione su facebook: le persone fare ginnastica,( io li guardo seduta sul divano) , bambini diligentissimi con le testoline piegate sui libri e gli schermi davanti intenti a fare i compiti come le illustrazioni del libro Cuore ( io ho anche tentato il metodo antico armandomi di cucchiarella di legno che naturalmente non volevo usare ma anche qui ho ricevuto una sonora pernacchia) , persone che fanno il bricolage e costruiscono di tutto.. insomma un momento di vera fantascienza in cui mi sono detta ma che bravi!! POSSO PROVARCI PURE IO!!!! Ho tentato di fare la pizza, spinta dall’esaltazione collettiva … ebbene…. ho capito che non potro ‘mai fare la pizzaiola se mai ci fosse questa remota possibilita’.

Ho quindi diligentemente continuato a fare la vita di sempre, a parte una leggerissima ossessione per le pulizie di casa.. ho pulito forsennatamente la casa come se dovessi ricevere la visita dell’ambasciatore americano, ho smontato tutto e l’ho pure rimontato da sola perché nel frattempo è fuoriuscita una forza bruta da donna delle caverne… mio marito è dovuto rimanere li’ a guardarmi mentre mi diceva tu non stai bene…

Il problema è che ancora non ho finito di pulire..

Tutte queste cose prove di forza mi hanno portato un nervosismo bestiale perché non posso dire vado a fare una passeggiata cosi’ prendo aria e mi passa..lo devo contenere chiusa qui dentro e molto spesso non riesco a contenerlo e qui subentra la frustrazione e il rimurginamento …. E tutte le mie caratteristiche negative perché va bene confidarsi con tuo marito ma hai bisogno anche dell’abbraccio di un’amica e non basta la videochiamata, hai bisogno dello scambio di opinioni tra colleghi, quella parola che ti tira su o ti conforta o quella parola che puoi dare all’altro per confortarlo..e anche qui zoom non basta perché anche se riesci a parlarti e ti vedi non riesci a guardarti negli occhi..

Quindi ora per proteggermi e per proteggere mia figlia e la mia famiglia ho messo il minimo… vado al minimo… ..e qui subentra la tristezza e la preoccupazione.

La mia prima preoccupazione è per mia figlia che non potra’ finire il suo anno scolastico. La preoccupazione non è legata allo studio che non ha potuto portare avanti adeguatamente e che immancabilmente l’anno prossimo si trovera’ dei buchi nell’apprendimento, ma perché lei sta finendo le elementari …sono preoccupata e triste per questo, lei e tutti i bambini della sua eta’ hanno chiuso un ciclo senza chiuderlo veramente, sta lasciando l ’infanzia per affacciarsi all’adolescenza senza prenderne consapevolezza, non potra’ salutare i suoi compagni, le sue maestre, iniziera’ un nuovo ciclo della sua vita lasciando dietro di se’ una porticina aperta.. e questo senso di incompiuto che mi rattrista enormemente e mi preoccupa.

Sono dispiaciuta e preoccupata perché non riesce a sfogare tute le sue energie, lei era abituata ad uscire, ad andare al parco ogni momento che aveva libero, ad andare a fare sport , a scuola di musica.. ora è come un fiore rinchiuso sotto una cupola di vetro..

Sono preoccupata per i miei genitori che sono anziani e ho paura che si ammalino di questa strana malattia

e poi ho il cuore spezzato per tutti gli anziani e i fragili e per questa societa’ che non è stata in grado di proteggerli, come al solito li abbiamo messi da parte, lasciati indietro .

Immaginare queste persone da sole nelle case di riposo o rsa o con qualuque termine si vogliano chiamare mi ha fatto riflettere e mi ha spezzato il cuore. Mi ha fatto capire quanto noi stessi siamo carnefici degli altri, che questa corsa continua non ci permette di accudire i nostri cari, non c’è tempo per prenderci cura di chi soffre ed è meglio lasciarlo alle cure di altri che in questo caso non si sono presi cura di loro. Non abbiamo tempi e spazi necessari per accudirci a vicenda, è il tempo dell’egoismo, il lavoro ossessivo che occupa la gran parte delle nostre giornate per accumulare del denaro che spendiamo subito e non riusciamo a mettere da parte, una corsa frenetica in solitario verso un qualcosa che non c’è..

E’ questo il senso di inadeguateza, rabbia e tristezza che mi accompagna perché vedo una civiltà ripiegata su se stessa che non trova il capo del filo da riavvolgere per ricominciare..

Pero’ nella mia foto c’è uno sprazzo di sole perché c’è sempre la speranza e perché sono convinta che da tutte le esperienze possiamo trarre degli insegnamenti e questa mi sta insegnando molte cose :

mi ha fatto capire che senza il lavoro non mi sentirei completa

che le relazioni umane non possono essere sostituite da un computer

ho scoperto in me molte risorse che non sapevo di avere

ho capito quanto è importante la liberta’

Che a volte la tua casa puo’ anche diventare una prigione dorata

Che non sapro’ mai fare la pizza

Che la vita è un dono sorprendentemente fragile

Che guardarsi negli occhi è una delle cose piu’ belle che ci sia

Ho scoperto che posso ancora divertirmi giocando nel giardino di casa come quando ero piccola

Ho scoperto che il mio lavoro, che agli occhi degli altri puo’ sembrare sterile, viene meglio quando sono insieme alle mie colleghe e che è fatto anche da tante risate..

Ho scoperto che si puo’ lavorare da casa ma solo a intermittenza

Ho avuto la conferma che mi piace tanto stare insieme agli altri

E mi manca la mia vita vera! Perché questa è solo una pausa ma non è la mia vita e la rivoglio indietro anche se non sara’ piu’ la stessa!

La speranza è che, anche se ci sara’ molto da costruire e ricostruire , sara’ una bella sfida che tutti noi vinceremo!!!

Valeria

Valeria

Valeria