Da Città della Pieve – 16 Maggio 2013

Ieri sono stato a Città della Pieve a salutare gli operatori e gli ospiti della comunità terapeutica del Comune di Roma nel momento del passaggio di consegne da parte della Cooperativa Il Cammino al Ceis.

Per molti di noi operatori sociali delle altre cooperative romane, questo luogo in questi anni è sempre stato un posto dove si è fatto il pieno di umanità e di professionalità, un punto di riferimento importante che in 30 anni ha accolto migliaia di persone e famiglie romane. Un luogo libero e bello dove spesso ci siamo commossi e rigenerati di fronte al dolore e al coraggio della libertà conquistata con gli occhi e con il cuore.

Ieri, in un clima surreale, si sono incrociati due destini: quello della gente vera dal volto umano e quello degli animali vestiti da uomini becchini senza anima. Il direttore dell’agenzia comunale Massimo Canu passava indifferente tra famiglie, ragazzi e operatori con il suo insultante sorriso beffardo e con il suo codazzo di inservienti senza pensiero e nel passaggio di consegne, in cui la centralità sarebbe stata naturalmente quella degli ospiti della comunità che devono cambiare operatori, lui era tutto intento a fare fotografie degli ambienti, delle macchie sui muri e delle prese della luce.

Mi sono chiesto il motivo di tanta disumanità e tanto disprezzo umano. Mi sono risposto da solo: non siamo tutti uguali!

Gli operatori del Ceis ed il loro responsabile non si sono neanche presentati, nascondendosi come ladri nelle macchine e sono venuti fuori solo dopo le ore 20. Il tutto era accompagnato da una schiera imponente di carabinieri che la prefettura di Perugia aveva mandato sul posto, forse perché sollecitata da Alemanno, perché temeva di trovare spranghe, coltelli, bombe carta e gente della peggiore specie pronta ad uccidere.

No!!! Io posso testimoniare che in quel casale con le lacrime agli occhi c’erano mamme addolorate, ragazzi e ragazze smarrite ed operatori dignitosi che stavano semplicemente perdendo il posto di lavoro ed anche un po’ casa loro. E perdevano il posto di lavoro non perchè avessero lavorato male o non avessero raggiunto risultati. Perdevano il lavoro perchè il potere della destra capitolina aveva così deciso fin dall’insediamento del sindaco Alemanno.

Il patto di ferro tra agenzia, Ceis e Cooperativa Integra è ampiamente documentata ed anche se con abili tentativi può “sfuggire” alle procedure amministrative dei bandi di gara taroccati, non può sfuggire alle nostre intelligenze.

Ieri, di nuovo, Città della Pieve mi ha dato la carica! Proprio nel giorno del suo “presunto ” funerale, un senso immenso di ingiustizia mi ha assalito da capo a piedi e sono andato via da lì convinto che senza giustizia un operatore sociale ha sempre ragione di esistere.

Salvatore Costantino